Viaggiare permette di allenare una delle nostre capacità più importanti: l’empatia.
Sento spesso parlare di “empatia in viaggio” come se, implicitamente, l’andare in una terra lontana e diversa stimolasse automaticamente la capacità di “mettersi nei panni dell’altro”.
Non solo l’empatia è una abilità innata – tranne in rari casi – ma possiede anche una base neurobiologica, un circuito neuronale che può essere stimolato intenzionalmente facendo così supporre che l’empatia possa essere allenata in diverse circostanze.
E il viaggio è una di queste.
È riconosciuto come viaggiare sia un nobile mezzo per incrementare le proprie abilità di problem solving e le competenze creative, per allentare stereotipi e rigidità di pensiero, per ampliare il proprio bagaglio emotivo ed esperienziale facendoci vivere il viaggio come un’opportunità di crescita personale.

